Perché è importante parlare di rieducazione del pavimento pelvico in gravidanza?
E soprattutto quando è più opportuna utilizzarla, nel pre o nel post parto?
In realtà bisognerebbe utilizzare questo importante strumento sia come prevenzione, quindi durante la gravidanza per prevenire problematiche o contenere disfunzioni già presenti, per preparare al meglio al parto, sia esso naturale che cesareo, che nel post partum per ristabilire un corretto equilibrio a livello muscolare e posturale o per lavorare su eventuali problemi lasciati dall’evento stesso ( esempio i danni da episiotomia o lacerazioni, le emorroidi, la stipsi, l incontinenza e i danni da cesareo a livello tissutale).
La domanda ricorrente dopo che si è presa la decisione di fare qualcosa è: “A chi mi rivolgo? Qual è la figura indicata, il professionista che potrebbe aiutarmi in una situazione così delicata e personale?”
Sicuramente il fisioterapista specializzato può delineare e inquadrare bene la situazione, previa valutazione, in modo da inserire il paziente in un protocollo ad hoc, suggerendo anche strategie da attuare a casa in autonomia e eventuali visite specialistiche (aiuto dell’ostetrica di competenza e del ginecologo).
Si può fare educazione del pavimento pelvico con l’obiettivo di programmare una gravidanza o anche tanti anni dopo aver partorito?
Assolutamente sì.
Nel primo caso si può proprio lavorare per dare tono ed elasticità al proprio pavimento pelvico che deve sostenere pesi importanti in gravidanza (parliamo sempre di assenza di disfunzioni).
Nel secondo si può lavorare sulle disfunzioni secondarie al parto stesso e riequilibrare l’intero sistema.
Lavorare sul pavimento pelvico e quindi fondamentale in casi patologici e non.
Dott.ssa Alessia Battaglia