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11/Mag/2022

La spiegazione dell’origine di un dolore è una delle prime richieste di un paziente all’inizio di un programma riabilitativo o di un intervento terapeutico in genere. Un momento particolare in cui il compito del fisioterapista è fornire delle risposte concrete e delle spiegazioni convincenti e chiare, che rafforzano l’alleanza terapeutica tra paziente e fisioterapista.

La tecnologia utilizzata all’interno del nostro centro con i macchinari Tecnobody offre, da questo punto di vista, un aiuto valido e concreto poiché ci offre una misurazione oggettiva del movimento articolare, dell’equilibrio e del cammino che facilita la comunicazione tra fisioterapista e paziente.

 

Il supporto della tecnologia diventa ancora più importante nell’analisi di movimenti complessi, come il cammino, poiché consente la misurazione di: velocità, lunghezza del passo, simmetria, fase di appoggio, fase di volo e movimenti del bacino.

Questi parametri sono fondamentali per monitorare eventuali scompensi motori, che potrebbero favorire il perdurare della problematica o il peggioramento della stessa.

Nella fase di valutazione ci permette di ottenere dati oggettivi attraverso diversi test di:

-articolarità del tronco

-cammino

-equilibrio

 

Allo stesso tempo ci consente di affiancare un percorso di riabilitazione basato su esercizi terapeutici guidati da un feedback visivo che aiuta il paziente ad acquisire consapevolezza riguardo il proprio movimento, garantendo ottimi risultati.

 

 


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08/Mar/2022

L. mentre usciva da un negozio è inciampata in una brutta buca nell’asfalto, ed è arrivata da noi dopo qualche settimana dalla distorsione alla caviglia dx dicendoci: “la caviglia non si sgonfia, la sento pesante e continua a darmi delle fitte anche a riposo”.
Dopo delle indagini strumentali, tra cui l’ecografia, e un’ attenta valutazione specialistica fisiatrica, L. ha iniziato il suo percorso riabilitativo.
Inizialmente l’obiettivo è stato ridurre il dolore e il gonfiore attraverso delle terapie fisiche come la tecar e l’utilizzo di un tutore durante la giornata.
Dopo un paio di sedute abbiamo iniziato con semplici esercizi di rinforzo senza carico con gli elastici ed esercizi propriocettivi.

Inizialmente L. faceva gran fatica negli esercizi di rinforzo perché la gamba destra era debole e faceva altrettanta fatica nel mantenere l’equilibrio durante gli esercizi propriocettivi, mi diceva: “tremo tutta, non riesco a stare ferma con la gamba e sento un blocco alla caviglia in alcune direzioni di movimento”.

Abbiamo utilizzato i macchinari Tecnobody per migliorare la stabilità e rinforzare la caviglia sottoponendola all’instabilità dei gesti quotidiani.

Mentre il suo percorso riabilitativo andava avanti incrementando anche il tempo degli esercizi da svolgere a casa, la caviglia era sempre più forte e le fitte erano quasi scomparse.
Mancava solo eliminare il tutore che la faceva sentire sicura e protetta, ma che ormai non serviva più. Raggiunto anche questo piccolo traguardo, L. sta continuando con i suoi esercizi di mobilità, rinforzo e propriocezione, aumentando il carico di lavoro e le ripetizioni con la tranquillità, ormai acquisita, di poter contare su una caviglia dx più stabile.
Dott.ssa Erica Caldarelli-Fisioterapista

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01/Mar/2022

“SENTO COME SE AVESSI UN CHIODO NELLA PARTE INTERNA DEL GINOCCHIO”

Ha esordito in questo modo il nostro F. prima di affidarsi a noi per il suo recupero.

F., ex calciatore, è arrivato in studio dopo aver subito, circa un anno e mezzo prima, due diversi interventi chirurgici.

Subito ci riferisce di non aver mai recuperato completamente la funzionalità del ginocchio a tal punto da dover sospendere tutte le attività sportive.

“Non voglio tornare a giocare ma vorrei sentirmi libero di poter fare una corsetta o qualsiasi altra attività sportiva amatoriale quando ne ho voglia” prosegue F. durante la prima valutazione fisioterapica.

 

Dopo aver fatto un’accurata valutazione della postura, un’analisi del cammino e, successivamente, della corsa, mediante i nostri sistemi tecnologici, ci siamo resi conto che molto probabilmente il suo “chiodo” poteva non dipendere dal ginocchio stesso ma da una non corretta funzionalità dei muscoli stabilizzatori dell’anca.

Per F. la reazione è stata sorprendente. Non pensava che il suo dolore al ginocchio potesse dipendere da un’altra articolazione.

Cosi abbiamo proseguito le nostre sedute con esercizi progressivi mirati al ripristino di una corretta funzionalità dell’anca, basati sul recupero della forza e del controllo del movimento.

In questa fase le nostre tecnologie hanno fatto la differenza. F., tramite un continuo feedback visivo, è riuscito a capire meglio quale fosse il corretto movimento da seguire, rendendo il percorso riabilitativo meno stressante e più stimolante.

“Finalmente dopo quasi due anni sono riuscito a fare una corsetta senza avere dolore”, ha esordito F. prima di una seduta. Musica per le nostre orecchie!

Il percorso non è stato semplice, fatto di alti e bassi, ma grazie anche alla sua tenacia F. è potuto tornare a fare quello che più amava, lo sport.

 

Dott. Lorenzo calabrese, Fisioterapista


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08/Ott/2021

Simone pratica triathlon, disciplina che si compone di tre specialità: bici, corsa e nuoto ed è appassionato di crossfit.

E’ venuto nel nostro Centro perché aveva fastidio al ginocchio destro durante la corsa.

Dopo aver effettuato una visita specialistica fisiatrica e un’attenta valutazione fisioterapica che ha incluso test muscolari, articolari, analisi posturale tramite pedana stabilometrica Prokin 252 e soprattutto attraverso l’analisi del cammino e della corsa con Walker View, abbiamo rilevato un disallineamento del ginocchio durante il movimento.

La corsa essendo un gesto motorio complesso ha bisogno di una valutazione specifica per determinare il punto debole durante l’azione.

Simona nella fase di appoggio monopodalico non riusciva a stabilizzare tutto il complesso anca/ ginocchia/caviglia con la conseguente inibizione dei muscoli fondamentali alla successiva spinta.

Tutto ciò provocava dolore; basti pensare che durante la corsa su 1 appoggio il nostro corpo deve sopportare un peso di diverse tonnellate……immaginate una tonnellata sull’apice della Torre di Pisa, le conseguenze ovviamente sarebbero disastrose per la Torre. E per il nostro corpo!!

Simone ha iniziato il suo percorso riabilitativo presso il nostro Centro.

In una prima fase con tecniche di terapia manuale abbiamo agito sul rilassamento miofasciale delle catene tese e dolorose e sul recupero completo del movimento articolare, per poi passare ad esercizi terapeutici di controllo motorio e reclutamento muscolare.

Siamo arrivati ad incrementare progressivamente il tono-trofismo dei muscoli chiave per un corretto allineamento posturale durante la corsa.

Durante il suo percorso Simone ha dovuto modificare molti movimenti scorretti, che non credeva assolutamente essere tali, presenti nella sua quotidianità e nella sua routine di allenamento. Tutto questo non è stato affatto semplice.

Siamo partiti da movimenti semplici e da facilitazioni, per permettergli di raggiungere un apprendimento motorio ottimale.

Rieducato nel gesto del suo sport specifico Simone ha ripreso gradualmente a correre, incrementando durata e intensità dei suoi allenamenti.

 

Dott.ssa Erica Caldarelli Fisioterapista       


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16/Feb/2021

Per chi si dedica con impegno e dedizione alla passione per il Padel, è importante svolgere un lavoro a medio-lungo termine per rinforzare tutte quelle articolazioni maggiormente sollecitate e quindi più soggette al rischio infortuni.

Tra tutte, le articolazioni della caviglia e del ginocchio sono fortemente sollecitate dalle frenate post scatto in avanti/dietro e dai numerosi cambi di direzione.

Ma anche le articolazioni di spalla, per i numerosi sforzi compiuti durante il match, e di gomito, per le eccessive sollecitazioni determinate dalle vibrazioni della racchetta.

Noi del Centro Equilibrium 2.0 abbiamo stilato una periodizzazione della preparazione fisica a questo magnifico sport, al fine di poter ridurre quanto più possibile il rischio infortuni a livello delle regioni degli arti inferiori e superiori, altresì per l’incremento della performance.

Il tutto ha inizio con la somministrazione di test FMS per la valutazione di mobilità, stabilità, controllo motorio e forza del cliente/atleta.

Ma anche con l’ausilio della tecnologia di Tecnobody con test propriocettivi su Prokin252, e test di performance su D-Wall.

È importante, successivamente ai risultati dei test, eseguire workout di mobilità/stabilità e controllo motorio lì dove si evidenziano le maggiori carenze, sia riguardanti l’arto inferiore che il superiore.

Per ciò che concerne l’arto inferiore, vengono proposti esercizi propriocettivi in appoggio bi/monopodalico con l’ausilio di tavolette, skimmy o bozu ed esercizi di mobilità mediante l’ausilio di elastici.

Per poi passare ad esercizi di forza sia catena cinetica aperta che chiusa.

Per quanto concerne le articolazioni di spalla e gomito sono importanti esercizi di intra ed extra-rotazione con bande elastiche per il rinforzo dei muscoli della cuffia dei rotatori e uno sguardo importante al muscolo sovraspinoso spesso soggetto ad infortunio.

 

Detto ciò basta davvero poco per prevenire e divertirsi tanto con questo meraviglioso sport.

Cozzi Giuseppe, Personal Trainer


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06/Ago/2020

L’economia della tecnica di corsa ha una forte relazione con la running performance.

Infatti modificare i fattori biomeccanici relativi alla tecnica di corsa determina conseguenze per l’economia del gesto motorio. Tra gli scopi di questo articolo ci sono:

  • esaminare i fattori biomeccanici intrinseci ed estrinseci della running economy;
  • valutare i cambiamenti indotti dal training sulla running economy e come questa influenza la biomeccanica;
  • valutare quale tecnica di running economy è consigliabile;
  • discutere le aree potenziali per ricerche future.

Fattori esterni ed interni nella running economy

Basandosi sulle evidenze attuali, i fattori ESTRINSECI di cui sembra beneficiare la running economy sono:

  • l’utilizzo della lunghezza del passo preferita, che consenta una differenza massima del 3% sulla lunghezza tra arto dx e sx;
  • basse oscillazioni verticali (C.O.G.)
  • maggior stiffness di gamba
  • basso momento di inerzia degli arti inferiori (quindi maggior fluidità di movimento);
  • minor angolo di estensione del ginocchio in fase di stacco del piede (foot-off)
  • falcata ampia (angoli maggiori);
  • allineamento delle forze di reazione a terra
  • allineamento dell’asse di gamba durante la propulsione;
  • mantenere il movimento degli arti superiori;
  • bassa co-attivazione muscolare dei muscoli agonisti-antagonisti di coscia
  • bassa attivazione dei muscoli dell’arto inferiore durante la fase di propulsione.

 

Mentre basandosi sulle evidenze attuali, i fattori INTRINSECI di cui sembra beneficiare la running economy sono:

  • adesione tra suola della scarpa e superficie d’appoggio;
  • il barefoot running, ovvero la corsa a piedi nudi (oppure scarpe da running minimali) o scarpe da corsa leggere.

L’importanza dell’analisi biomeccanica della corsa per la running economy

L’analisi biomeccanica della corsa durante il contatto con il terreno, specialmente nella fase di propulsione, sembrerebbe avere forti evidenze dirette riguardanti la running economy.

Questi sono i punti principali emersi da un’importante review scientifica del giornale Sport medicine.

L’analisi biomeccanica della corsa con Walker View

Il laboratorio compatto di analisi della corsa effettua una gait analysis o run analysis, proprio come in un laboratorio di motion capture. L’idea base del team R&D di TecnoBody è stata quella di mettere uno specchio “digitale” frontalmente ad un treadmill super sensorizzato. Questa soluzione ha permesso di integrare in un unico dispositivo tre mondi: La Motion Analysis, La Virtual Reality, e il processo d’apprendimento naturale ed istintivo dello specchio.

Il nostro sistema risponde a questi requisiti ed è una reale evoluzione del classico laboratorio di analisi del movimento:

  • è un laboratorio della corsa semplice e pratico per i trainer, i medici e i fisioterapisti;
  • non necessita di utilizzare markers sul corpo dell’atleta;
  • integra in un singolo sistema la potenza di calcolo di un classico laboratorio di analisi del movimento con la forza d’immediatezza dello specchio.

In questo modo il runner può correggere in tempo reale appoggio e postura, proprio mentre sta correndo e non in post elaborazione.

Il controllo dell’appoggio con Walker View

Il treadmill Walker View è dotato di un nastro sensorizzato a 8 celle di carico.

Questa tecnologia permette la valutazione degli appoggi durante la deambulazione e, grazie alla potente interfaccia software, corregge in tempo reale i parametri dinamici. Al termine del test è possibile stampare il report di Gait Analysis o salvarlo sulla TecnoBody Key personale.

La telecamera 3D di Walker View

La telecamera 3D, posta frontalmente al sistema Walker View, è il cuore di tutto il sistema. Grazie a questo sensore si è potuto realizzare il sogno di molti terapisti e trainer: trasformare il classico specchio, in uno specchio digitale in grado di rilevare ogni singolo movimento angolare del runner, con precisione ed affidabilità. Ciò è possibile grazie alla telecamera 3D di Walker View con due ottiche:

  • una classica per la ripresa 2D in alta risoluzione (HD)
  • una a raggi infrarossi, in grado di ricostruire il corpo del runner in 3D.

Grazie al report di run analysis potrai analizzare i dati relativi alla corsa come:

  • flesso/estensione e inclinazione laterale del busto;
  • comparazione dei gradi articolari di flesso/estensione di anca, ginocchio e caviglia;
  • comparazione dei gradi articolari di flesso/estensione e prono/supinazione della caviglia grazie ai sensori inerziali F-sensor.

Il miglioramento della running economy con Walker View

Grazie alla potente interfaccia software e al nastro sensorizzato il sistema è in grado di eseguire una valutazione degli appoggi durante la deambulazione mostrando in real-time il bio-feedback della corsa.

Ciò permette un miglioramento del controllo posturale, dell’efficacia del gesto motorio e conseguentemente dell’economia della tecnica di corsa.

 

Alcuni importanti parametri che possono essere valutati e confrontati tra arto destro e sinistro sono i seguenti:

  • il tempo medio del passo (cicli/secondo);
  • la lunghezza del passo destro-sinistro (cm);
  • il coefficiente di variazione della lunghezza del passo (%);
  • il tempo di contatto destro-sinistro (secondi);
  • l’oscillazione verticale del COG (cm-%)
  • la percentuale/kg di carico tra arto destro-sinistro scaricata sul tappeto (in percentuale o kg)

L’analisi biomeccanica nel runner per prevenire gli infortuni

In conclusione esistono molti aspetti da valutare per attuare una tecnica di corsa economica ed efficiente, tutti legati anche al rischio di infortuni e non solo all’ottenimento di una performance migliore. Durante il gesto atletico non è semplice far concentrare i runner contemporaneamente su tutti gli aspetti e in alcuni casi potrebbe risultare anche controproducente.

Infatti suggerire di modificare l’assetto della corsa nell’atleta, solo con pochi dettagli del gesto analizzati, può determinare processi biomeccanici che influiscono non solo sull’efficienza della corsa e la sua economicità, bensì anche sul rischio di infortuni.

Un’analisi completa dell’appoggio durante la corsa e della postura dinamica aiuta i professionisti del settore ad impostare piani di esercizi mirati per la prevenzione degli infortuni legati al running e a guidare i runner verso i propri traguardi, liberi da infortuni e alla ricerca della migliore performance.

Scopri di più su Walker View e come costruire il tuo laboratorio compatto di analisi della corsa per i tuoi atleti!

 

 

 

 

http://blog.tecnobody.com/2019/01/07/come-attuare-una-tecnica-di-running-economica/

 


EQUILIBRIUM

Il Centro Fisioterapico Equilibrium 2.0 nasce a Pescara con l’ idea di abbinare la terapia manuale al movimento poichè esso è parte fondamentale di qualsiasi processo di guarigione e di mantenimento dello stato di salute.

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