Blog

CLASSIC LIST

covid.png
16/Nov/2020

La riabilitazione è uno dei temi più importanti nell’emergenza Covid-19. Se da un lato ha primaria importanza la gestione delle sintomatologie e delle cure per il trattamento del Coronavirus, dall’altro una grande percentuale di guariti dimostra di necessitare di un percorso di riabilitazione.

Sono molti, infatti, i pazienti che una volta lasciatosi alle spalle il virus necessitano di un protocollo di recupero per tornare con efficienza alle attività quotidiane che svolgevano prima della malattia.

La prima caratteristica di un percorso di riabilitazione a seguito del virus è la sua specificità, ovvero il suo studio in base alle singole esigenze di ciascun soggetto.

Ogni paziente, infatti, contrae il virus con sintomi diversi e conseguenze differenti; pertanto non esiste un protocollo univoco e adatto ad ogni soggetto e il percorso deve essere individuale e studiato sulle specifiche esigenze e conseguenze.

Covid-19. Le conseguenze sul fisico

Ciò che all’inizio della pandemia non era appurato ma col passare dei mesi è stato osservato dai medici con alta frequenza, è proprio l’insieme di postumi del Covid-19 su molti pazienti.

Le persone che sono state affette da Coronavirus si presentano spesso colpite da:

  • debilitazione,
  • astenia,
  • problemi nel movimento.

A ciò si aggiunge che l’infezione da Coronavirus mette a dura prova forza ed efficienza della muscolatura respiratoria.

In particolare nei soggetti che già soffrivano di problematiche respiratorie pregresse, il virus dimostra di impattare ulteriormente sulla qualità della vita, rendendo più difficili anche attività della vita quotidiana.

Inoltre, in particolare per chi è rimasto a lungo immobilizzato a letto, si riscontra un impatto notevole sul fisico con calo di peso e atrofia muscolare.

Già in altre condizioni, il ricovero in terapia intensiva e la acute respiratory distress syndrome provocano conseguenze ancora dopo 1 anno dalla dimissione: disabilità motoria, patologie extrapolmonari e sarcopenia.

«Le conseguenze legate al prolungato allettamento, le problematiche pregresse e attuali di tipo respiratorio richiedono un sostegno adeguato – spiega Sandro Iannaccone, primario del reparto di riabilitazione cognitiva e motoria dell’ospedale San Raffaele di Milano, dov’è stata avviata un’unità di assistenza per i pazienti reduci dal Covid-19 -. Di fronte, quasi sempre, ci troviamo persone molto debilitate, che mostrano segni di astenia e difficoltà di movimento». Aspetti a cui occorre aggiungere quelli della sfera cognitiva ed emotiva: dal disorientamento alla perdita di gusto e olfatto. La priorità, però, è rappresentata dal deficit respiratorio. «Una volta tornati a casa, i pazienti raccontano di essere molto stanchi anche dopo aver svolto attività routinarie, come per esempio una doccia», dichiara Marta Lazzeri, presidente dell’Associazione Riabilitatori dell’Insufficienza Respiratoria (Arir).

Le caratteristiche di un percorso di recupero post Covid-19

Proprio per le tante diverse sfaccettature dell’infezione da Coronavirus e dei suoi postumi sui pazienti, la presa in carico per un percorso di riabilitazione deve necessariamente prevedere:

  • studio di un percorso ad personam,
  • gradualità nell’esecuzione degli esercizi,
  • step di valutazione e monitoraggio costanti dei progressi,
  • monitoraggio della frequenza cardiaca sia a riposo sia durante lo sforzo.

Gli scopi principali della riabilitazione per chi ha contratto il virus possono essere sintetizzati in:

  • migliorare la dinamica respiratoria,
  • contrastare l’indebolimento muscolo-scheletrico,
  • ridurre l’insorgenza di complicanze e migliorare la qualità della vita dopo il virus.

 

Gli obiettivi del percorso riabilitativo

Gli obiettivi funzionali di un percorso di recupero post Covid-19 possono essere riassunti in:

  • allenamento aerobico cardio-vascolare;
  • rinforzo muscolare degli arti inferiori;
  • potenziamento degli arti superiori,
  • rinforzo dei muscoli accessori alla respirazione e del diaframma;
  • incremento della qualità della postura con esercizi posturali.

 

 

Intensità e durata della riabilitazione dipendono, in linea generale, da quanto lunga è stata la degenza. «La decisione finale deve però essere assunta soltanto dopo aver valutato il singolo caso che si ha di fronte», sostiene Lazzeri, fisioterapista all’ospedale Niguarda di Milano. I più debilitati – stando a quanto visto finora e com’era logico aspettarsi – sono i pazienti che hanno vissuto per settimane in terapia intensiva. Ma anche per tutti gli altri, reduci da almeno 14 giorni di ricovero nei reparti di malattie infettive o pneumologia, un periodo di riabilitazione è quasi sempre necessario. Perché, se è vero che l’infezione è alle spalle, il ritorno alla vita «pre Covid-19» non è così semplice: questo è quanto descrive chi da un mese e mezzo combatte ogni giorno contro questa malattia.

A chi prima dell’infezione da Sars-CoV-2 conviveva già con l’ipertensione, un’aritmia, uno scompenso cardiaco o era reduce da un infarto (negli ultimi tre mesi), gli esperti dell’Università Politecnica delle Marche sconsigliano qualsiasi attività senza aver prima ricevuto la valutazione di uno specialista (cardiologo, pneumologo, medico dello sport) e in assenza di un fisioterapista. Per tutti gli altri, come detto, la parola d’ordine è gradualità.

«Sappiamo che la maggior parte delle persone ammalatesi in queste settimane sono adulte e anziane, ma l’età da sola non è un limite per il completo recupero – rassicura Malfatto -. Saranno le condizioni generali di partenza, piuttosto, a fare la differenza». Di sicuro, non è questo il momento di trascurare questi pazienti. Perché, indipendentemente dalle cause, «chi supera una polmonite è incline a sviluppare nel tempo altri problemi di salute», ha spiegato Dale Needham, direttore del programma di riabilitazione fisica per la terapia intensiva del Johns Hopkins Hospital di Baltimora, attraverso le colonne della rivista Science. La sua previsione deriva da quanto osservato nei reduci dalle infezioni più gravi. L’ infiammazione a cui sono esposti prima i polmoni e poi l’intero organismo sarebbe un terreno fertile per vedere aumentare i casi di infartoictus e malattie renali. A ciò occorre aggiungere che Covid-19, nelle forme più avanzate, sembrerebbe colpire anche altri organi: dal cuore al cervello, fino ai reni e probabilmente il fegato. I più a rischio, oltre agli anziani, sono coloro che necessitano del ricovero in terapia intensiva. Una ragione in più per identificare e trattare quanto prima ogni paziente che, da oggi in poi, si ammalerà di Covid-19. (Fondazione Umberto Veronesi)

La valutazione funzionale tecnologica nella riabilitazione

La valutazione funzionale tecnologica risulta un ottimo strumento valutativo per i percorsi di riabilitazione post Covid-19.

Report di Gait Analysis con Walker View 3.0 SCX

I test funzionali mediante tecnologia possono essere svolti come:

  • valutazione iniziale, per individuare deficit e stato di salute del soggetto;
  • step intermedi, per monitorare i progressi del paziente durante il percorso;
  • esito finale dell’iter di riabilitazione.

 

Ogni dato oggettivo è collezionato nei report emessi in tempo reale, utili al terapista per gestire il carico del lavoro del paziente e monitorarne i progressi o le eventuali aree di intervento.

La pandemia da Coronavirus ha stravolto equilibri, certezze e metodologie anche della classe medica e di professionisti terapisti.

La nuova sfida che coinvolge terapisti e specialisti del movimento è racchiusa nella possibilità di cogliere, con le difficoltà del caso, l’opportunità di essere di forte supporto per tutte quelle persone che necessitano di un iter di riabilitazione per ritornare alla normale vita quotidiana e per restituire loro ciò che il Covid-19 gli ha tolto.

Come in tutte le grandi sfide contemporanee che coinvolgono e possono sfruttare la ricerca scientifica, anche questa attività e i suoi professionisti possono contare sul supporto della tecnologia per migliorare la qualità della vita dei pazienti e la loro salute.

https://www.riabilimed.it/

http://blog.tecnobody.com/2020/11/11/il-ruolo-della-riabilitazione-funzionale-tecnologica-per-i-pazienti-post-covid-19/


EQUILIBRIUM

Il Centro Fisioterapico Equilibrium 2.0 nasce a Pescara con l’ idea di abbinare la terapia manuale al movimento poichè esso è parte fondamentale di qualsiasi processo di guarigione e di mantenimento dello stato di salute.

Articoli recenti

Copyright by Equilibrium 2.0 srl. Tutti i diritti sono riservati.