LA TENDINOPATIA ACHILLEA

La tendinopatia achillea è una lesione dolorosa da “overuse” molto comune negli atleti, in particolare quelli che praticano sport di corsa e salto. Nonostante sia molto comune, il suo trattamento può presentare molte difficoltà legate soprattutto al difficile inquadramento del processo biologico collegato alla patologia del tessuto, in relazione al dolore.
Il disturbo principale è caratterizzato da un dolore a livello del tendine, che può essere localizzato più sulla porzione centrale del tendine, oppure nella sede di inserzione del tendine stesso sul calcagno (tendinopatia inserzionale).
In alcuni casi, la comparsa del dolore è accompagnata dal rigonfiamento del tendine stesso.
L’intensità del dolore al tendine può essere leggera, quando il dolore compare solo sotto sforzo e scompare immediatamente dopo la sua cessazione, moderata quando il dolore persiste per lungo tempo dopo la cessazione dell’attività intensa e infine severo quando il dolore è presente, con zoppia, anche in attività leggere come il cammino.
Oltre al dolore, la tendinopatia achillea è accompagnata da alterazioni della struttura e delle proprietà meccaniche del tendine.
Secondo una recente teoria espletata da una delle massime studiose in ambito tendineo (J. CooK), la tendinopatia prevede tre fasi di sofferenza tendinea:
- FASE REATTIVA: Una risposta adattativa, non infiammatoria e a breve termine della cellula (attivazione e proliferazione). Questo processo si verifica in risposta a sovraccarico acuto, ritorno al carico dopo un periodo di riposo, oppure in seguito a un trauma diretto al tendine. E’ reversibile se gestito in modo appropriato.
- FASE DI “DIS-RIPARAZIONE”: il tendine prolifera in modo disorganizzato a causa del sovraccarico cronico che non permette un corretto ricambio cellulare. E’ reversibile se gestito in modo appropriato.
- FASE DI DEGENARAZIONE: si osserva una significativa disorganizzazione fibrillare. Iniziano a comparire aree senza cellule, con generazione di vasi e matrice extracellulare, senza collagene, dunque senza capacità tensile. È parzialmente reversibile se gestito in modo appropriato.
CAUSE:
La tendinopatia achillea può insorgere nel punto di inserzione del tendine sul calcagno (tendinopatia achillea inserzionale) o nella porzione intermedia, da 3 a 6 cm più in alto rispetto al tallone. Questa porzione di tendine ha una vascolarizzazione ridotta, pertanto è più soggetta ad un processo di degenerazione.
I fattori predisponenti della tendinopatia Achillea sono:
- sovraccarico funzionale
- terreni d’allenamento troppo duri
- calzature non idonee
- disturbi posturali
INQUADRAMENTO E TRATTAMENTO:
Da questa breve analisi della patologia, è facilmente comprensibile come la difficoltà e spesso l’insuccesso nel suo trattamento risieda nel non sempre corretto inquadramento della fase del disturbo. Da un punto di vista riabilitativo è possibile dividere le tendinopatie in due fasi;
una fase reattiva/rimodellamento iniziale e una fase rimodellamento tardivo/degenerazione.
Il trattamento prevede approcci variabili, a seconda della fase, che vanno dall’utilizzo di terapia fisica strumentale all’esercizio terapeutico progressivo basato sulla modulazione del carico;
è universalmente riconosciuto nella comunità scientifica come quest’ultimo, insieme al cambiamento di alcune attività, presenta un outcame migliore nella gestione di tale patologia.
È ovviamente fondamentale rispettare il “carico di lavoro-tempo di recupero-volume di lavoro” per ottenere uno stimolo adeguato a generare una riparazione tissutale. Un punto fondamentale per quest’approccio risiede nella personalizzazione del trattamento (un atleta di alto livello non dovrebbe essere gestito come una persona anziana).
In quest’ottica, è premura del CENTRO EQUILIBRIUM 2.0, dopo un’accurata diagnosi ed un corretto inquadramento della patologia, proporre al paziente un piano riabilitativo personalizzato e adeguato alle proprie esigenze.
Cook JL, Purdam CR.
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Revolving doors of tendinopathy: definition, pathogenesis and treatment.
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Dott. Calabrese Lorenzo, Fisioterapista