PAVIMENTO PELVICO- introduzione

Il pavimento pelvico, così definito perché rappresenta un vero e proprio pavimento per gli organi della pelvi, è costituito da una componente muscolare, suddivisa su tre strati: profonda, intermedia e superficiale, e da una componente connettivale e ligamentosa.
Svolge, di conseguenza, diverse funzioni:
- funzione di continenza urinaria e fecale,
- funzione sessuale e riproduttiva (nella donna),
- funzione di statica pelvica (contenzione degli organi pelvici),
- funzione biomeccanica (inter relazionandosi con altre strutture muscolari del corpo, quali addominali, muscolatura profonda della colonna, adduttori, diaframma).
Questo può farci capire quanto complessa sia questa struttura e quanto sia strettamente connessa ad altre funzioni del corpo umano (respirazione, assetto posturale globale).
Con questa premessa è facile intuire che parlare di disfunzione del pavimento pelvico vuol dire parlare di disfunzioni riguardanti le sue aree di competenza.
Ma anche di quelle disfunzioni che possono risultare consequenziali a problematiche delle aeree ad esso strettamente connesse (ad esempio un “mal di schiena” può causare o essere causato da problemi al pavimento pelvico). Importantissima risulta quindi una precisa diagnosi differenziale grazie al proprio ginecologo/urologo e fisioterapista specializzato, per poter agire con precisione e programmare un buon piano terapeutico.
Se in precedenza l’argomento risultava piuttosto un tabù, pian piano, la riabilitazione del pavimento pelvico sta diventando sempre più diffusa sia per le donne che per gli uomini (ad esempio post prostatectomia), proprio perché si è vista e verificata a livello scientifico la sua efficacia per la risoluzione di problemi (es l’incontinenza urinaria) cui prima ci si rassegnava.
Il percorso riabilitativo consta ovviamente di una diagnosi differenziale, in collaborazione con lo specialista, e di un protocollo riabilitativo cucito ad hoc sul paziente con i relativi obiettivi a breve e lungo termine.
Parlare di riabilitazione del pavimento pelvico significa parlare di un percorso riabilitativo lungo e complesso che coinvolge più figure: oltre all’intervento del medico specialista coinvolge il fisioterapista specializzato.
Cosa fa il fisioterapista?
Sicuramente in prima seduta raccoglie tutti i dati utili per stilare il piano riabilitativo ad hoc per il paziente, la cosiddetta anamnesi. Per raccogliere i dati necessari può avvalersi di scale valutative o diari; successivamente valuterà da vicino le zone interessate sia visivamente che manualmente. Laddove sia necessario, effettuerà una valutazione posturale globale; perché, come abbiamo già detto, disfunzioni del pavimento pelvico sono strettamente connesse a problematiche posturali e respiratorie, visto il legame profondo con diaframma, fascia addominale e paravertebrale profonda.
Una volta conclusa la valutazione il terapista sceglierà il piano riabilitativo più idoneo, avvalendosi sia di terapie fisiche e manuali ma, soprattutto, di esercizio terapeutico, fondamentale per il paziente, per prendere consapevolezza del proprio pavimento pelvico e riportarlo ad un corretto funzionamento.
Dott.ssa Alessia Battaglia